Firefox sta bruciando: sarà una fenice o resterà solo un cumulo di cenere?

Il più delle volte guardo qualcosa, una persona, una scena, un posto, un documento e mi concentro sulle novità, i dettagli nuovi, quelli che prima non c'erano e che testimoniano un cambiamento. È più difficile accorgersi che qualcosa manca, che è stato tolto, specialmente se non lascia un buco evidente.
Firefox ha modificato la politica sulla condivisione dei dati personali degli utenti e non lo ha fatto descrivendo nuovi trattamenti, bensì semplicemente cancellando alcune promesse. Dettagli, cosette da poco... come questa promessa contenuta nelle FAQ
Does Firefox sell your personal data?
Nope. Never have, never will. And we protect you from many of the advertisers who do. Firefox products are designed to protect your privacy. That's a promise.
Me ne sono accorto leggendo un articolo su arstecnica che riporta sia la versione precedente, diligentemente archiviata, sia la pagina attuale.
Ecco cosa scrive ora Firefox, al posto della chiara e lapidaria promessa che ne ha fatto un browser di successo, sicuro, amato, utilizzato come strumento di difesa dai soprusi delle aziende farabutte.
Ho passato la nuova versione della promessa in un sofisticato sistema basato su intelligenza naturale, e ho ottenuto questa inquietante traduzione. Lascio il testo a fronte come riferimento:
TRADUZIONE DI CORTESIA da parte di un cinico e disincantato Garante Piracy | TESTO ORIGINALE da https://www.mozilla.org/en-US/privacy/faq/ |
Ogni azienda che lavora sul web è farabutta e cerca di sgraffignare e commerciare i miei dati. Voi siete farabutti come gli altri? |
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| Mozilla doesn’t sell data about you (in the way that most people think about “selling data“), and we don’t buy data about you. |
| Since we strive for transparency, and the LEGAL definition of “sale of data“ is extremely broad in some places, we’ve had to step back from making the definitive statements you know and love. |
Dato che monetizziamo i dati che ci passano sotto il naso, abbiamo trovato sistemi fighissimi per sgraffignarli, facendoti pure credere che sia per il tuo bene, per proteggerti. Vendiamo tutti questi dati, ma ci impegnamo moltissimo per farlo in modo che nessuno se ne accorga, fingendo di anonimizzarli ma, in realtà, non anonimizziamo un bel niente, se no nessuno li comprerebbe. | We still put a lot of work into making sure that the data that we share with our partners (which we need to do to make Firefox commercially viable) is stripped of any identifying information, or shared only in the aggregate, or is put through our privacy preserving technologies (like OHTTP). |
Beh, a dire il vero Firefox ha provato a tradurre il italiano questa dichiarazione, la metto qui per correttezza, e anche per farsi due risate.
"Annamo bene, proprio bene", direbbe la Sora Lella.
Le cose cambiano. Purtroppo, non sono sicuro che sia realmente cambiato qualcosa nelle modalità di monetizzazione dei dati di firefox, anzi, penso che non sia cambiato proprio niente e che ciò che viene ora descritto, in modo goffo e confuso, sia sempre accaduto. Gli utenti hanno sempre creduto ad una promessa fatta con le dita incrociate.
Mi colpisce molto il subdolo tentativo di normalizzazione del male: "Every company on the web is buying and selling my data. You’re probably no different." Sembra una constatazione messa lì per autoassolversi, per essere percepiti né meglio né peggio di tutti gli altri. Mal comune mezzo gaudio? Mi pare che gli unici che godono sono quelli che monetizzano i dati di ignari utenti, abilmente presi in giro e inconsapevoli di ciò che rischiano.
Sento già qualcuno dire "ma tanto sanno tutto di noi", oppure "io non ho nulla da nascondere" o, come ha recentemente detto Trump, "ma sono solo i dati di ragazzi, non sono importanti", per arrivare a "cosa vuoi che capiti se vedono che compero su quel sito e ogni tanto vado su quell'altro sito".
Me lo aspetto da chi è talmente pigro da non voler accendere il cervello ,talmente abitudinario da resistere a qualsiasi cambiamento, fosse anche solo di un'icona, talmente innamorato da essere cieco di fronte alla realtà.
Beh, cari amici innamorati di firefox, avete sulla testa un palco di corna tale che non passerebbe attraverso la Buland Darwaza. Mi spiace ma i voti coniugali sono stati infranti, anzi, scopriamo ora che erano solo bugie.
Consiglio vivamente di riconsiderare l'uso di firefox, almeno per chi desidera proteggere la propria libertà, la propria riservatezza, che non desidera finire nel tritacarne della profilazione evoluta e diventare manipolabile e controllabile come un burattino.
In questi giorni discutevo con alcuni amici immaginati a proposito dei browser e delle loro caratteristiche per una navigazione sicura. È solo uno dei possibili punti di vista, si potrebbe fare la classifica per usabilità, per compatibilità con i siti web o per altri profili. Non esiste una classifica sola e non esiste un unico criterio, ma alcuni pesano più di altri.
Non serve a nulla un browser che ti fa aspettare 12 secondi per aprire una pagina.
Va bruciato quel browser che ti fa vedere i siti in modo errato, pieni di errori, che non visualizza i contenuti ecc.
Mai installare il browser che ti spia, ti profila e condivide tutto di te senza che ti possa difendere.
Però capita di dover utilizzare un sito che pretende un determinato browser e non si può evitare di farlo quando il sito appartiene ad un ente della pubblica amministrazione. In altri casi, se devi scaricare un prodotto che hai acquistato, come il referto di un esame specialistico, sarà molto più comodo cliccare "acconsensto" ad assurde e sbagliate richieste piuttosto che fare i puristi e tornare in sede per farselo stampare.
Il mio consiglio è quello di non innamorarsi di un browser, di non abituarsi ad una certa interfaccia al punto da provare disagio utilizzandone una differente. Bisogna essere liberi di utilizzare browser differenti per cose differenti.
non userei lo stesso browser per il banking online e per i siti di e-commerce o per prenotare un volo. I siti di informazione andrebbero visitati con browser differenti rispetto a quelli utilizzati per i social network. Stessa cosa per fare una ricerca sui sintomi di una certa malattia che ci può riguardare, per siti per adulti, siti di protesta civile, forum privati di discussione, siti di politica, ecc.
I browser vanno chiusi spesso. Lo so, è noioso fare il login ogni volta che si esce, ma è indispensabile ricreare una certa verginità tra una navigazione e l'altra.
Personalmente, per uso generale, penso che Brave, per ora, sia un buon browser, abbastanza compatibile, abbastanza sicuro, abbastanza rispettoso dell'utente
Non è male anche DuckDuckGo, nonostante il nome idiota è un browser serio.
Safari è molto meno peggio di quello che si potrebbe pensare e protegge abbastanza bene dai terzi... ma non da Apple
Librewolf e Mullvad promettono bene e, per ora, hanno caratteristiche che li rendono buoi prodotti, validi anche per utenza comune.
Segnalo un interessante sito che tiene traccia delle caratteristiche di sicurezza dei maggiori browser per desktop, per mobile, per mac, per android, ecc: privacytests.org Più svirgolette verdi ha un browser, meglio si comporta.
Per verificare come si comporta il tuo browser, consiglio questo tool online: https://coveryourtracks.eff.org/
Visitando la pagina e avviando il test si ottiene un risultato molto specifico, il TUO browser, nel TUO dispositivo, con la TUA connessione, le TUE impostazioni. I risultati variano perché ogni sistema è una combinazione di variabili.
Il mio test è incoraggiante:

Purtroppo firefox è precipitato nella parte bassa della classifica, assieme alle canaglie, i malfattori e i farabutti.
Sconsiglio vivamente di utilizzare Chrome o Edge. Sono delle TAC, si, le macchine per la tomogafia assiale computerizzata, solo che se li usi il paziente sotto esame sei tu: tutto ciò che fai e che pensi viene accuratamente registrato, condiviso e monetizzato. Internet explorer manco lo prendo in considerazione, è una fogna.
Il peggio lo si incontra con i browser IN-APP, quelle comodissime funzioni che tante app ti propongono per visualizzare contenuti web senza uscire, senza dover aprire il browser. Fanno quello che vogliono, senza dirlo, senza chiederlo: sono persino stati documentati casi di modifica dei siti visualizzti con aggiunta o modifica di codice html. Le principali app dei social network hanno questa funzione: dove possibile consiglio di disattivarla, se non possibile, consiglio di non utilizzarla. Ogni link può essere copiato e incollato nel browser. Alcuni sistemi operativi chiedono come aprire un link... ecco, bisogna scegliere bene perché è una domanda importante.
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