No vabbe! Il Garante lancia la consultazione pubblica: se e come sanzionare gli editori.

Così, de botto e senza senso, arriva la consultazione pubblica. Famolo strano!
“Pay or ok”, il Garante avvia una consultazione pubblica
Qui il testo originale.
Testo del comunicato del Garante Privacy | Cosa capisce mio cugggino DPO |
Il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato una consultazione pubblica volta a valutare la liceità del consenso per trattamenti di profilazione raccolto da diversi titolari, ed innanzitutto dagli editori di giornali, attraverso l’adozione del cosiddetto modello “pay or ok” (anche denominato “pay or consent” o “consent paywall” etc.). Tale modello impone agli utenti, per accedere ai contenuti, ai servizi o alle funzionalità offerte online, di scegliere se sottoscrivere un abbonamento a pagamento oppure acconsentire al trattamento dei propri dati personali, attraverso cookie e strumenti di tracciamento, ai fini di profilazione commerciale. In mancanza di una delle due opzioni, l’accesso ai siti è bloccato. | Il Garante dovrebbe chiudere una istruttoria e sanzionare gli editori che da due anni spremono gli utenti come limone mercificando i loro dati personali. Però preferirebbe non farlo e per questo chiede cosa ne pensano gli Italiani. Senza nulla di concreto, così, solo in teoria. Pensierini liberi su argomento a piacere. Perché se gli Italiani fossero in buona, magari si potrebbe evitare di sanzionare e continuare così. |
L’iniziativa si inserisce nel quadro delle istruttorie già avviate dall’Autorità nei confronti di numerosi editori di giornali che utilizzano tale modalità di business ritenuta controversa sul piano della normativa privacy (Gdpr e direttiva e-privacy), anche dall’Edpb, in particolare sulla possibilità di considerare libero il consenso eventualmente prestato dall’utente. La maggior parte degli interessati, infatti, pur di accedere “gratuitamente” ai contenuti o alle funzionalità e ai servizi offerti, acconsente al trattamento dei propri dati, spesso neppure comprendendo a pieno gli effetti delle proprie scelte. | Siamo nel terzo anno di istruttoria su una questione chiara come il sole. Gli editori sono imbecilli indifendibili, hanno toppato alla grande all'inizio e, in oltre due anni, non hanno migliorato di una virgola. Qui si rischia lo spernacchiamento generale, quindi bisogna prendere tempo in modo credibile e buttarla in calcio d'angolo. Anche perchè "a caval donato non si guarda in bocca", lo diceva anche mio nonno. |
Allo stesso tempo, l’iniziativa vuole evitare un approccio meramente sanzionatorio da parte dell’Autorità, che rischierebbe di compromettere l’attuale modello di mercato degli editori e degli altri titolari coinvolti senza offrire un a valida alternativa in grado di bilanciare adeguatamente le esigenze economiche dei settori interessati, la libera circolazione dell’informazione e il diritto fondamentale alla protezione dei dati personali. | Dato che quegli imbecilli degli editori non hanno fatto nulla per evitare le sanzionarli, vediamo se a qualcuno viene una buona idea così possiamo dire di aver trovato una soluzione innovativa. Attenzione perché se non ci aiutate, qui dobbiamo sanzionare e poi diranno che il Garante ha fatto chiudere le redazioni e ha fatto licenziare i giornalisti. E in più vi trovate senza l'oroscopo gratuito alla mattina. |
La consultazione, rivolta a tutti i portatori di interessi, mira a raccogliere contributi utili a individuare soluzioni tecniche e operative - come modelli alternativi di accesso ai contenuti - in grado di garantire agli utenti il rispetto dei principi di libertà, specificità e consapevolezza del consenso. | Quindi, voi editori che siete veramente nella merda, datevi da fare e mandateci un sacco di supercazzole. Se vi riesce, usate la blockchain, l'intelligenza artificiale, il data drive e quello che vi pare per uscire da questo casino, fate una qualsiasi cosa nuova così possiamo ricominciare l'istruttoria da capo e siamo a posto per altri tre anni. |
I contributi dovranno pervenire all’Autorità, preferibilmente alle caselle di posta elettronica protocollo@gpdp.it oppure protocollo@pec.gpdp.it*, entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’avviso di consultazione pubblica, indicando nell’oggetto: Consultazione pubblica sul modello “pay or ok”. | Iniziamo così, tanto se ne parla dopo l'estate, più il tempo per leggere tutto. Siamo sotto organico quindi leggeremo 30 pagine al giorno. Fate i vostri conti e scrivete largo. Font Courier e minimo corpo 18. |
I contributi inviati dai partecipanti alla consultazione non precostituiscono alcun titolo, condizione o vincolo rispetto ad eventuali successive determinazioni del Garante che, ricevuti e esaminati tali contributi, potrà invitare taluni dei partecipanti a uno o più incontri pubblici o privati per discutere le questioni oggetto della consultazione. | Dai, che tanto poi ci inventiamo qualcosa così scavalliamo il 2027 e poi so cazzi di quegli altri che arriveranno.
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