Cina: il callcenter di regime.
Questo tafiletto contiene tutto il peggio a cui può portare il trattamento selvaggio di dati personali.
Mi immagino la telefonata:
"Pronto?" - "Ni Hao, la chiamo da parte del Governo, la esortiamo a mettere al mondo più figli. Se non provvederà in tempi ragionevoli, questo potrebbe incidere negativamente sul suo "social score" e, quindi, potrebbe perdere i suoi benefici. La richiameremo tra 28 giorni. Cordiali saluti."
Ci sono due tipi di persone al mondo: quelle che risponderebbero "grazie, arrivederci" e gli altri. Ecco, parliamo degli altri.
Per una persona mediamente distratta queste telefonate non rappresentano una grande preoccupazione, tuttavia bisogna uscire dalla nicchia calda pazientemente scavata nel proprio divano, scostare la rassicurante copertina che ci ripara da ogni spiffero e, per sentirsi parte di questo mondo, bisogna fare un atto di coraggio: mettersi nei panni degli altri.
gli altri, anzi, le altre... appunto...
quelle che un bambino lo hanno avuto e perduto, che soffrono per una vita praticamente mai iniziata e già terminata;
quelle che non sono riuscite a portare a termine una gravidanza e che non sanno se avranno la forza e il coraggio per affrontare nuovamente lo stesso percorso;
quelle che hanno dovuto interrompere una gravidanza, pur non volendo, e che cercano di convivere con dolori e sensi di colpa che niente e nessuno riesce ad alleviare;
quelle che vorrebbero tanto un bambino ma, semplicemente, non possono averlo;
quelle che, nella la loro adolescenza, hanno preso un certo farmaco contro l'acne o che, da adulte, sono state esposte a sostanze teratogene sul lavoro. Quelle che sanno bene che se mettessero al mondo un figlio lo condannerebbero ad una vita a metà, costellata di difficolta, con la consapevolezza di non poter essere li per aiutarlo, non per tutta la sua vita;
quelle che un figlio potrebbero averlo, ma si sono innamorate di una persona che non ha la stessa fortuna e che, giorno dopo giorno, sembra sempre di più un ostacolo;
quelle che hanno assistito allo strazio patito della propria sorella, con la quale condividono metà del corredo genetico e, forse, anche proprio quella maledetta sequenza di aminoacidi;
quelle che vivono nell'angoscia perchè ogni parola sbagliata o ogni bichciede di troppo potrebbe scatenare l'ira, la follia, le botte; quelle che possono solo sperare che qualcosa cambi e che, purtroppo, non cambia mai;
quelle a cui questo mondo fa talmente schifo che vorrebbero non esserci, e abbandonarlo al suo destino;
quelle che hanno la sfortuna di lavorare accanto ad un manager settecentesco, bravissimo a trovare una scuse fantasiose per sostituire le lavoratrici alle quali spunta la pancia;
quelle che hanno paura;
quelle che semplicemente non vogliono avere figli;
quelle che sono sole, nonostante le apparenze, e non tutto si può fare da sole;
quelle che vivono la loro vita, che ancora non mi è capitato di incontrare ma che, nel loro piccolo, hanno un ottimo motivo per rispondere alla telefonata cosi: "...ma vaffanculo, va!"
E per quelli che "tanto non siamo mica in Cina", consiglio, oltre che di tacere, di leggere questo.
Prosit
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