Venti di cambiamento
Windy è una risorsa fondamentale per chi viaggia per lavoro o per turismo, per chi vola, per chi cammina in montagna, per chi naviga in mare e per tutti coloro che desiderano informazioni meteorologiche affidabili e complete.
Da un po' non andavo sul sito senza protezioni attive e oggi mi sono imbattuto in questa novità: i popup... aria di cambiamento? Si, direi che c'è un po' di maretta.
Entrando compare un popup all'apparenza corretto e rassicurante. Nessun trattamento invasivo, nessuna condivisione, solo la richiesta di usare dati anonimi per proteggere il sito e garantire il servizio.
Hem... ok, non serve un DPO per iniziare a storcere il naso. Per usare dati anonimi dovrei chiedere il permesso a qualcuno? Si, ma se è anonimo, a chi lo chiedo?
In alteri termini, un po' più tecnici, i dati anonimi, per definizione, non sono affatto dati personali. Proprio per questo, con i dati anonimi si può fare tutto ciò che si vuole senza dover chiedere niente a nessuno.
Comunque, dato che questo permesso non ha alcun senso, clicco su "reject" per necare un consenso inutile.
Tadaaaaa Qui arriva la sorpresa.
Altro che dati anonimi, il primo banner forse va riletto alla luce di ciò che accade se si nega quel consenso, apparentemente inutile ma chiesto con garbo e, soprattutto, con una alternativa.
La spiegazione proposta è più articolata e ciò che prima era condensato in una riga, diventa ben più ricco di dettagli.
Rispettiamo la tua decisione, teniamo in considerazione la tua privacy e la prendiamo molto sul serio ed è per questo che usiamo i tuoi dati solo in forma anonima e bla bla bla.
Quell' "however" funziona come funziona il "MA" in italiano e tutto ciò che precede un "MA", di solito, è spazzatura.
Qualsiasi cosa venga scritta prima del "ma" perde significato e, anche se assolutamente vera, viene dissolta da quelle due letterine.
Quindi, dato che Windy deve proteggere il sito dai robot, da chi sgraffigna informazioni e contenuti, dagli attacchi mirati ad interrompere il servizio, non ce ne frega più niente della tua privacy. Per questo, oltre che per mantenere windy gratuito (!!!), se si vuole veramente bloccare le funzionalità analitiche anonime (!!!) è necessario registrarsi e loggarsi. Pare che, per windy, questo sia l'unico sistema possibile per garantire che il servizio soddisfi tutti e per proteggere il sito windy.com
Direi che qui iniziano ad affacciarsi dubbi e considerazioni che meritano una risposta.
Non sarà, forse, che questo è un cookie wall o un consent wall?
Non vorrei che, senza volerlo o come effetto collaterale, si realizzasse la drammatica situazione che abbiamo visto di recente nell'editoria italiana: un muro che si può scavalcare solo abdicando alla propria riservatezza, in mutante, accettando trattamenti invasivi che, in altre circostanza, mai avremmo accettato. Oppure pagando.
Personalmente non ho nulla contro i servizi a pagamento, azi, li sostengo volentieri, ma ho molte cose contro le imposizioni e le mistificazioni.
Un consenso obbligatorio, Dio ci scampi, sarebbe un bel problema da gestire per Windy.
Registrarsi come alternativa al consenso non mi piace molto perchè apre la porta a trattamenti ulteriori che, a quel punto, trovano base di legittimazione del contratto, ammesso e non concesso che questo sia lecito e conforme al GDPR, come peraltro sostiene facebook da anni.
Resta da capire il senso di chiedere il permesso per trattare dati anonimi dato che, in quanto anonimi, non c'è bisogno di alcun permesso o consenso. L'unica spiegazione è che non siano veramente anonimi e allora, in effetti tutto cambia.
Ogni DPO vede qui un problema spesso trascurato che però potrebbe spiegare questa strana richiesta. Quando si vuole rendere un dato personale anonimo, lo si deve processare cioè lo si deve trattare. Per trattarlo, anche solo per renderlo anonimo, è quindi necessaria una base di legittimazione che spesso è il consenso. Francamente lo eviterei perché la base di legittimazione migliore non è il consenso e si potrebbe benissimo esplorare il legittimo interesse per questa tipologia di trattamenti.
Potrebbe essere? boh! Da come è scritto certamente no. Personalmente non credo che Windy avesse in mente questo trattamento, l'anonimizzazione, per il quale si chiede consenso.
ma attenzione....
- because such processing is necessary for the purposes of the legitimate interests pursued either by us or by a third party and such legitimate interests are not overridden by your privacy or related rights as an individual. Our legitimate interests include e.g. the necessary maintenance of our infrastructure, statistical analysis of the use of the Services, and protection of our legally protected rights;
Consultando l'informativa privacy si scopre che le stesse finalità che sono richiamate da questi due banner sono associate al LEGITTIMO INTERESSE e non al consenso.
Questa è decisamente una stranezza poiché, come si poteva intuire, si potrebbero ricondurre i trattamenti desiderati al legittimo interesse e così parrebbe proprio leggendo l'informativa, tuttavia il banner chiede un consenso, oppure la registrazione e il login.
Il login trasforma un visitatore in un utente e permette di attivare altre basi di legittimazione come gli obblighi e le previsioni contrattuali, i terms and conditions, per dirla in termini anglofoni.
Quindi? Che sta succedendo in casa Windy.com?
Non si può dire senza interpellare chi si occupa di protezione dei dati personali e così ho fatto.
Non resta che attendere la risposta.
Stay tuned.